Un Museo a cielo aperto
Passeggiare nel Giardino di Boboli è come sfogliare le pagine vive di un’enciclopedia d’arte e botanica:
un luogo dove il verde si fa architettura, la pietra racconta miti antichi, e la terracotta conserva radici profonde.
Nato nel XVI secolo per volere della famiglia Medici, il Giardino di Boboli, che si estende dietro Palazzo Pitti a Firenze, è uno dei primi e più raffinati esempi di giardino all’italiana.
Il progetto iniziale fu opera di Niccolò Pericoli detto il Tribolo, mentre nei secoli successivi fu arricchito e ampliato dalle dinastie Lorena e Savoia.
Oggi il giardino è gestito dalle Gallerie degli Uffizi, e continua ad essere un luogo di ricerca, tutela e ispirazione.





La nascita del vaso da giardino
È proprio qui che, grazie all’intuizione medicea, nacque uno degli oggetti più emblematici del paesaggismo italiano: il vaso da giardino in terracotta.
Durante i loro viaggi, i Medici portarono a Firenze piante esotiche e agrumi, considerati all’epoca tanto preziosi quanto delicati.
Queste piante avevano bisogno di contenitori robusti ma traspiranti, e soprattutto dovevano poter essere spostate per essere protette dai rigori dell’inverno.
A Firenze erano già conosciute le fornaci dell’Impruneta, che fornivano laterizi alla città. Fu però in questo contesto che nacque l’idea di utilizzare l’argilla per creare vasi, un’innovazione rivoluzionaria.
Il primo vaso da giardino non fu solo un contenitore, ma un vero e proprio alleato botanico e architettonico.
E così, da un’esigenza funzionale nacque una nuova forma d’arte.
La Committenza degli Uffizi
Ancora oggi, le Gallerie degli Uffizi — che custodiscono e gestiscono il Giardino di Boboli — proseguono questa visione,
scegliendo la terracotta dell’Impruneta per ospitare le collezioni botaniche storiche.
Una scelta che non è solo estetica, ma profondamente funzionale:
la porosità naturale dell’argilla, la traspirazione, la protezione dalle gelate, rendono questi vasi ideali per la salute delle piante.
Molti dei vasi presenti nel giardino sono realizzati dalla Fornace Poggi Ugo, con modelli specifici scelti appositamente pensando alla salute delle piante,
con le forme ad esse più congeniali. Ogni vaso è marcato con l’anno di produzione,
a testimonianza della sua unicità e autenticità.
Il Vaso Due Orli – anche detto vaso da limoni – ad esempio, ha una forma studiata per favorire il benessere degli agrumi,
si integra perfettamente sia con la monumentalità rinascimentale che con il rigore delle limonaie storiche.
Il Vaso Boboli, invece, invece, è stato progettato e creato in fornace appositamente per il Giardino, per accogliere agrumi antichi di grandi dimensioni.
Viene realizzato esclusivamente nei diametri da 100 a 140 cm, per garantire spazio e stabilità alle radici di queste piante storiche.
Il suo disegno richiama il festone ornamentale che decora la greca dell’edificio della Limonaia di Boboli:
un dettaglio architettonico che è diventato motivo decorativo, reinterpretato in chiave artigianale.
Un vaso imponente, nato per essere parte viva del giardino, in equilibrio tra funzione e memoria.
Altri due vasi presenti nella collezione di Boboli sono il Vaso Festonato, un classico intramontabile della vaseria tipica imprunetina,
riconoscibile per le sue decorazioni a rilievo e ampiamente utilizzato in contesti storici e paesaggistici
e il Vaso Porcinai Festonato, che presenta proporzioni leggermente diverse rispetto ai classici vasi da limoni,
è impreziosito dallo stemma mediceo.
La possibilità di creare vasi così diversi tra loro è data dalla lavorazione interamente manuale.
Realizzando ogni pezzo a mano, la fornace è in grado di rispondere a richieste molto specifiche, anche fuori standard.
Basta avere un disegno da cui partire, una traccia, e le personalizzazioni diventano realizzabili,
che si tratti di forme particolari, decori storici o esigenze botaniche.
Alcuni vasi presenti oggi a Boboli sono stati infatti creati su richiesta specifica, ricalcando antiche forme,
fregiate con particolari decorazioni originali e pensate per accogliere agrumi di dimensioni importanti o per adattarsi al contesto architettonico così particolare.
Ogni vaso, in questo senso, è non solo un contenitore, ma un pezzo unico di dialogo tra arte, natura e memoria.
Sul sito ufficiale delle Gallerie degli Uffizi, è disponibile un video dedicato alla vaseria per gli agrumi di Boboli:
in questo video si racconta come ogni vaso venga realizzato a mano, con tecniche originali tramandate da generazioni.
Una testimonianza diretta di come la terracotta dell’Impruneta continui ad essere parte viva della storia, del paesaggio e della bellezza italiana.
“I vasi in terracotta sono protagonisti silenziosi della storia botanica di Boboli”





Una visita esclusiva all’Isolotto
Durante una delle ultime consegne, abbiamo avuto l’incredibile privilegio di accedere all’“Isola”, la parte più segreta del Giardino di Boboli: un’area chiusa al pubblico, protetta da un antico cancello.
Lì, al centro della grande vasca, sorge la Fontana dell’Oceano, capolavoro scolpito nel XVI secolo da Giambologna.
La vasca stessa, detta Vasca dell’Isola o Isolotto, fu realizzata nel XVII secolo su progetto di Alfonso Parigi.
Al centro dell’isola, tra sculture mitologiche e giochi d’acqua, si conservano ancora oggi antichi agrumi medicei, custoditi in vasi prodotti dalla nostra fornace.
È stata un’esperienza che ha toccato corde profonde: una sindrome di Stendhal botanica, potremmo dire.
L’accesso a questo spazio segreto, immerso nel verde e nella storia, ci ha ricordato quanto il lavoro artigiano possa dialogare con l’eternità dei luoghi, e desideriamo condividere con voi questa emozione attraverso video e immagini realizzati durante la visita.



La Limonaia e il Giardino della Botanica Inferiore
Il nostro percorso ci ha portati anche alla Limonaia, dove, nel periodo estivo, le piante vengono trasferite all’esterno. È qui che il dialogo tra architettura e natura si fa più intenso: ogni vaso ha una collocazione precisa, ogni pianta ha una storia.
Successivamente, abbiamo visitato il giardino della Botanica Inferiore, un’area più recente ma altrettanto suggestiva, dove la ricerca scientifica incontra l’estetica paesaggistica. Anche qui, la tradizione dei vasi in terracotta continua a essere protagonista.




Una tradizione viva e versatile
I vasi scelti dal Giardino di Boboli non sono solo contenitori, ma strumenti vivi di bellezza e cura.
La Fornace Poggi Ugo li realizza in molte varianti, capaci di adattarsi a ogni progetto:
da contesti classici a spazi contemporanei, da terrazze urbane a grandi progetti di giardini e paesaggi.
Il valore della terracotta sta nella sua natura: traspirante, solida, viva.
Il valore dell’artigianato sta nel gesto, nella conoscenza tramandata, nella bellezza che nasce dalle mani.
E questi valori parlano una lingua universale, capace di entrare in armonia con ogni visione progettuale.
Non è un caso che la committenza più prestigiosa d’Italia abbia scelto la Fornace Poggi Ugo.
È una conferma, ma anche una promessa. Una promessa che rinnoviamo ogni giorno, vaso dopo vaso, per il Giardino di Boboli e per ogni spazio verde.