Accade di rado di poter assistere alla realizzazione di una statua, specialmente se si tratta di una che ha dimensioni ragguardevoli – un’altezza di 172 cm ed un peso di 90 kg – come nel caso dell’Estate.
È successo qualche settimana fa di dover realizzare questa opera, ed era un po’ di tempo che non ci capitava di riprendere in mano questa specifica forma: così ci è venuto quasi naturale pensare di filmarne l’esecuzione perché l’intero procedimento – fin dal momento della movimentazione dell’imponente forma in gesso – è raro da vedere e davvero interessante.
Sono stati lunghi i momenti delle riprese perché l’argilla non si cura dei tempi per così dire “televisivi” – o meglio dei brevissimi “reel” a cui oggi dobbiamo sottostare.
Abbiamo cercato quindi di registrare i momenti salienti della creazione, per farvi conoscere le difficili fasi di produzione e farvi vedere che cosa significhi realizzare a mano un oggetto come questo;
alla fine ne è venuta fuori una piccola serie, pubblicata anche sui nostri canali social così da potervi far assistere allo spettacolo creativo che porta al compimento di un’opera più unica che rara.
Questo procedimento creativo è frutto di secoli di tradizione artigiana, che viene tramandata solo e soltanto all’interno delle fornaci storiche di Impruneta.
L’Estate è una delle famose Quattro Stagioni, ci sono infatti altre 3 statue allegoriche che fanno parte di una collezione – Primavera, Autunno, Inverno, i cui modelli sono stati recuperati dagli archivi della storica Fornace Sannini di Impruneta, in attività fino ai primi anni 2000.
La lavorazione inizia con lo spostamento della forma in gesso che, dal magazzino forme, viene prelevata con il carrello elevatore – viste grandezza e peso – e portata dagli artigiani che inizieranno, con pazienza e devozione, a calcare la statua pezzo dopo pezzo.
Non basta un solo viaggio, ne serviranno almeno tre!
Appena gli artigiani ricevono tutte le parti della forma in gesso, devono ricreare il “puzzle” – se così si può dire – del calco stesso: questa forma è composta infatti da 6 forme a sé stanti che costruiscono le parti più grandi della figura – gambe, busto, braccia, petto e viso – ma che al loro interno hanno tutta una serie di pezzetti più piccoli (cosiddetti tasselli) che servono a definire i dettagli miniaturizzati di questa bella statua.
Essendo un articolo che non si maneggia tutti i giorni, anche questa fase richiede tempo e attenzione;
poi si può iniziare con la calcatura.
Creare una statua può sembrare una cosa semplice quando se ne ammira il risultato finale, in realtà le fasi sono molte e serve una grande esperienza per portare a compimento una tale opera; inoltre non è sufficiente che a calcare ci sia un unico artigiano, in questo caso si lavora in due contemporaneamente:
prima di tutto per tramandare l’arte alle generazioni più giovani (infatti non esistono scuole dove si impara il mestiere della terracotta), ma anche per far sì che ogni parte sia pronta insieme alle sue complementari, in modo che tutto asciughi in modo omogeneo.
Sembra facile… soprattutto quando si vedono i mastri artigiani lavorare con il sorriso!
La prima parte da creare è la base, quella che sorreggerà l’intera statua, sostenendone tutto il peso;
per questo motivo, al suo interno, verranno costruiti dei sostegni – sempre in argilla – che aiuteranno la statua ad essere stabile e durevole nel tempo.
Questa parte non verrà probabilmente mai vista da nessuno, nonostante ciò, la cura e la precisione con cui le mani dei mastri artigiani lavorano è sempre la stessa: il reticolo di sostegni nascosti dentro il fondo sono «solo» una parte funzionale, ma a noi sembra comunque poetica…
Adesso questa porzione della statua riposerà nella forma perché l’argilla secchi e si indurisca gradualmente.
La fase successiva è quella in cui si calcano il busto ed il viso dell’Estate che, sin dalla mitologia greco-romana viene rappresentata con l’aspetto di una bellissima e giovane donna: la Dea Demetra (Cerere per gli antichi Greci) che fu eletta simbolo della stagione calda – caratterizzata dai “raccolti” – e che, con il suo sguardo benevolo, promette prosperità.
La fase della calcatura ancora non è conclusa, mancano le braccia, le mani e poi il simbolo che contraddistingue l’estate e la differenzia dalle altre 3 stagioni: il fascio di grano.
Ogni volta le azioni da compiere sono le stesse: si mette uno strato di argilla e lo si schiaccia contro la forma in gesso, poi, per verificare che lo spessore sia uniforme, si infila un dito nell’argilla fino alla prima falange e da lì ci si regola, aggiungendone ancora o portando via quella in eccesso. Prima di chiudere la forma si liscia l’interno, poi si graffiano i contorni di argilla con i rebbi di una forchetta e vi si applica la famosa “borbottina” (un composto liquido di acqua e terra che serve da collante e che fa delle bolle che scoppiettano quando viene mescolata, in toscano si dice che “borbotta”).
Abbiamo finito di calcare ogni singola parte della statua che rappresenta l’estate.
Abbiamo lasciato che il tempo passasse, cosicché l’argilla potesse riposare e seccare nella forma, prendendo le giuste fattezze. Aprire le forme in gesso è semplicemente sorprendente: è l’attimo esatto in cui possiamo vedere il risultato del nostro lavoro per la prima volta, ed è sempre un’emozione!
Ma l’aria è elettrica, perché dobbiamo fare molta attenzione nel togliere anche la più piccola parte di gesso senza rischiare di rovinare i particolari del viso della bellissima Estate. Alla fine di questa fase, dobbiamo coprire bene i pezzi «sformati» per far sì che non si secchino troppo, nell’attesa che anche il resto della statua sia pronto.
Lavorando in fornace capita spesso di sentirsi chiedere il perché dei lunghi tempi di produzione.
Alcuni prodotti possono aver bisogno anche di 90 giorni di lavorazione prima di essere portati a termine.
Ne è una dimostrazione l’Estate; per una statua così grande bisogna avere la pazienza di aspettare il tempo dell’argilla:
ad esempio, quando si deve sformare la parte inferiore, è necessario l’utilizzo di alcuni supporti in legno, in modo che la statua venga sostenuta anche dall’esterno e sia pronta a seccare in modo uniforme e stabile.
Finora, infatti, la base era stata sdraiata nella forma in gesso; d’ora in poi, invece, si dovrà confrontare con la forza di gravità e con il peso di tutte le parti che verranno aggiunte nei prossimi step.
Non si può avere fretta se si punta ad ottenere un qualcosa bello e durevole…
Sono passate ormai settimane da quando abbiamo posato il primo pugno di argilla nella forma della statua Estate.
Adesso è il momento di mettere insieme tutte le parti.
Michele, l’artigiano che crea più spesso questo tipo di statue è abbastanza emozionato e coordina il lavoro dei suoi colleghi Lorenzo e Alessio, perché ci vuole precisione millimetrica in ogni operazione.
Dopo alcuni momenti di suspence, si rimane senza fiato ammirando la bellezza ancora grezza di questa splendida opera.
Molto spesso, osservando i maestri artigiani al lavoro, si ha la sensazione di fare un salto nel passato e tornare ai tempi del Rinascimento, quando i grandi artisti mettevano mano ad opere che ancora oggi rappresentano per noi dei veri e propri miti…
Siamo giunti all’ultimo atto, sembra di osservare una diva al trucco prima della messa in scena…
la statua adesso è riconoscibile e deve essere solo rifinita. Definiamo a mano ogni singolo particolare – anche il più piccolo – con gli strumenti tipici del mestiere della terracotta: – piccoli bacchetti di legno, acqua e pennelli – ma la grazia e la delicatezza con cui i mastri artigiani sfiorano l’Estate, fanno sembrare che Lei possa prender vita da un momento all’altro.
Il «trucco», se così possiamo dire, è quello di dare la giusta attenzione ed il giusto tempo ad ogni singola parte…
Ed ora – per continuare con la metafora del teatro – siamo quasi pronti per andare in scena!
Ecco la statua dell’Estate, così bella e imponente che potremmo stare ore ad ammirarla…
Adesso per lei è giunto il momento di riposare, deve seccare lentamente per far sì che l’argilla prenda forza e mantenga la forma stabile nel tempo.
Prima di poterla vedere finita e pronta per raggiungere la sua destinazione finale (insieme alle altre 3 delle 4 stagioni) dovremo aspettare ancora un mese circa; in questo tempo la Dea Estate dovrà prima seccare all’aria aperta, per far sì che l’acqua contenuta nell’argilla lentamente evapori senza rischiare di rompere la bella forma che ha assunto.
Gradualmente – e sempre senza fretta – la statua verrà spostata nel “seccatoio”, una stanza a temperatura controllata che si aggira intorno ai 60°C, dove sosterà ancora il tempo utile per il proseguimento del processo di essiccazione, lento e progressivo, sempre per evitare che l’argilla – ritirando troppo in fretta – crei delle rotture all’opera.
Infine la cottura in forno a circa 1000°C; dopo più o meno 140 ore la statua verrà estratta dal forno e fatta raffreddare a temperatura ambiente.
Siamo all’ultimo passaggio: la bagnatura.
Ogni terracotta, dopo la cottura, viene portata all’aperto e bagnata ripetutamente; questo procedimento serve a restituire alla terracotta l’acqua persa in cottura così da stabilizzare il prodotto che, in questo modo, durerà molto a lungo.
Sono passati quasi due mesi dall’inizio di quest’opera, ma crediamo di poter dire l’attesa sarà lautamente ricompensata…